Chi sono
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Luciano Bonini, creativo romano classe 1972, nato e cresciuto nel quartiere di Monteverde Vecchio a due passi dal Gianicolo, esatta- mente al civico n. 86 di Via Fonteiana, nello stesso stabile dove sul finire degli anni cinquanta aveva vissuto anche PierPaolo Pasolini. Eredita la passione per il disegno dal padre, linotipista e tipografo che lo nutre non di Topolino ma di Manara, Hugo Pratt, Jacovitti e Pazienza tanto per citarne alcuni. I disegni a matita, in particolare i ritratti, lo accompagnano per tutto il periodo giovanile, terminati gli studi, prosegue le orme di famiglia nella piccola bottega tipografica dove l’arte della composizione a mano da una parte è l’odore di carta e inchiostro dall’altra, saranno un timbro fondamentale nel suo per- corso creativo e artistico. Oltre il disegno c’è anche la passione per gli abiti vintage acquistati da sempre sui banchi di Porta Portese, questo lo porta nel 2002 a fondare una Factory di creativi dal quale nasce un brand che unisce moda, ironia e comunicazione: Joe Rivetto. Fino al 2010 il creativo romano disegna t-shirt come fossero quadri. Ri- prende pennello e matita in mano a ritmo continuo dal 2012 sino al 2017 quando rimane colpito da un’intervista del maestro Vessicchio che parla di come le piante reagiscono alla musica classica, qui ha una folgorazione mette il Boléro di Ravel, alza il volume, chiude gli occhi e inizia a disegnare senza mai fermare il tratto. Da qui nascono le sue “Armonie al buio” volti disegnati ad occhi chiusi che trasmettono in una unica linea un’emozione fatta di malinconia e amore, tristezza e speranza. Luciano Bonini vive a Firenze da ormai 10 anni, la ama de- finire un pezzetto della sua Roma, “ Santa Croce è Campo de’ Fiori – dice lui – Ponte Vecchio è Ponte Sisto, Oltrarno è Trastevere anche se Dante… non sarà mai Trilussa.